Il gesto artistico di Daria Picardi, nella sua compiutezza estetica e formale, introduce tuttavia una sospensione indefinita, un’attesa percepibile come stato permanente individuale e collettivo. L’esistente espressivo pare funzionale all’inesistente reale, l’esaustivo del mezzo vuole condurci all’incertezza del senso, l’accaduto del pensiero svela comunque l’immanente ancora non dato: un treno che non transita, la vita che non palpita.