La severità dell’impegno figurativo e coloristico di Daria, non si esaurisce nella rappresentazione degli oggetti, caratterizzati da evocativi toni cromatici morandiani, bensì ad evidenziare un costruttivo lucido accanimento di superfici “apparentemente glabre”, come si intrecciano e si affollano i sentimenti che meglio sanno, richiamati dall’emozione, esemplificare, strutturare la sua poetica costruttiva energia.
Disegni privati di un’artista schiva e colta a “spiare” l’ambiente familiare con la regola francese che corregge l’emozione attraverso gli strumenti e la definizione del segno della forma e del simbolo.
Tra scelte e diagrammi, tra paesistiche e lirismo naturalista, tra prospettive geometriche e costruzione coloristica verbale, in fuga da una coscienza espressionista alquanto manierata, della sua lirica scansione nel gran mare della psicologia, tra evocazione e tempo perenne dello spirito.